Come conservare il vino

Come conservare il vino

Il vino, fermentazione finale (o anche parziale) del frutto che dà origine al prodotto, l’uva, sta tornando sempre di più nelle tavole degli italiani e non. La vite possiede il cosiddetto “ciclo vegetativo” annuale, per cui permette la vendemmia nel periodo che va dalla fine dell’estate fino all’inizio dell’autunno, da cui derivano anche le annate dei vini, data che viene poi anche riportata sulle apposite bottiglie.

Che cosa sono le cantinette per il vino

Le cantine per il vino sono degli eleganti frigoriferi con la funzione di conservare a lungo, con la giusta temperatura, e in un luogo appropriato, le bottiglie di vino e sono in grado di contenere dalle otto alle venti bottiglie.

Tali frigoriferi esternamente hanno un grazioso sportello fatto di vetro temperato che ripara dalla luce solare, internamente invece consentono anche di impostare la temperatura adatta, grazie ad un impianto di raffreddamento.

Si tratta di due dei più importanti fattori per la conservazione del vino, ovvero l’umidità e la temperatura, così da evitare che i tappi di sughero possano rovinarsi seccandosi. Per saperne di più è possibile leggere la guida acquisto cantinette su consigliopro.it.

Come si conserva il vino

Per conservare il vino, bisogna prima capire la principale intenzione che si ha: se si vuole conservare la propria bottiglia di vino già aperta oppure una ancora chiusa, per poi aprirla in un secondo momento ed ottenere così un maggior affinamento.

Una bottiglia di vino già precedentemente aperta non avrà vita lunga, infatti può durare circa tre giorni. Oltrepassando tale soglia il suo gusto risulterà alterato. Se invece la bottiglia di vino non è mai stata aperta prima, è importante conservare la bottiglia in un luogo ben asciutto, lontano dall’umidità.

Perché l’ambiente è molto importante

L’umidità gioca un ruolo fondamentale per quanto concerne la conservazione del vino, in quanto un’umidità piuttosto alta (+85% di umidità) potrebbe creare marciume e la diffusione di microrganismi ai lati esterni del tappo di sughero, il quale è sempre più in contatto con la capsula, contribuendo ad un ambiente poco ottimale.

L’umidità bassa, invece, potrebbe essere la causa della fuoriuscita del vino, infatti se essa viene ritenuta estremamente al di sotto della media potrebbe accelerare i fenomeni di scambio che si hanno con l’ambiente circostante, fino a far fuoriuscire il vino dalla bottiglia, per cui è importante controllare lo stato di umidità prima di passare alla conservazione.

Vino rosso e vino bianco: le temperature ideali

Il grado di temperatura ottimale per avere un buon vino rosso oscilla tra i 12 e i 15 gradi, riservando così una minor temperatura ai vini bianchi. Anche la temperatura è un fattore importante, essa deve essere costante, così da non influire sugli sbalzi termici. Se si ha una temperatura troppo alta, si potrebbero ottenere delle problematiche collegate alla rifermentazione, dei fenomeni ossidativi ed anche problemi con l’evaporazione dell’alcool.

Mentre la temperatura troppo bassa può provocare l’aumento dei sedimenti e ne può bloccare l’evoluzione. Se si è alle prime armi, per non confondersi, è importante ricordare solo che una temperatura alta non fa altro che accelerare la sua evoluzione, mentre quella bassa la rallenta.

Le differenze principali tra la conservazione di un vino rosso ed uno bianco

Il vino bianco può essere conservato ad una temperatura molto più bassa rispetto ad un rosso ed è più incline a soggetti ossidativi causati dall’esposizione ai raggi solari, mentre il vino rosso consente la maggior esposizione al sole e sopporta anche di molto un’alta temperatura di conservazione.

La luce è un importante fattore di vita per noi, quanto acerrimo nemico del vino, soprattutto quello bianco, che se ci fosse un caso di esposizione prolungata, anche di molto oltre il termine consentito, potrebbe avere il “gusto di luce”, chiamato così perché ne altera il sapore, crea oltretutto notevoli modifiche per quanto riguarda l’evoluzione ed è caratteristico di alcune birre, quelle esposte alla luce, per cui il sapore non sarà dei migliori.