I futuri test serviranno a capire la metodologia esatta per usare questo nuovo strumento per la lotta alla calvizie, intanto lo studio su Nature Communications ha rivelato interessanti dettagli. In particolare sono i follicoli piliferi del cuoio capelluto a presentare dei recettori olfattivi, esattamente come quelli presenti nel naso.
Essi sono capaci di promuovere la divisione cellulare, regalando dunque benefici per la riparazione della pelle danneggiata. Non solo: questi recettori, quando attivati con l’olio sintetico a profumo di sandalo, contrastano la morte programmata cellulare che causa poi la perdita dei capelli. Senza dimenticare che i recettori in questioni mantengono vivissimo il capello nella fase anagen, quella di crescita, fondamentale poi nell’evitare in seguito problemi di calvizie.