Gli scienziati hanno preso in considerazione un gruppo di persone con età intorno ai 50 anni, che sono state seguite per 4 anni. Inizialmente hanno monitorato il loro eventuale stato depressivo e hanno calcolato la concentrazione di vitamina D nel loro organismo.
Ad una distanza di 2 anni hanno effettuato dei nuovi esami, mettendo in correlazione la carenza di vitamina D e l’eventuale complicazione della depressione. Gli esperti hanno individuato degli ormoni liposolubili che si sviluppano attraverso l’esposizione alla luce del sole.
Quando questi ormoni erano carenti, gli individui avevano un rischio maggiore di sviluppare la depressione. Generalmente si ritiene che la vitamina D abbia un impatto fondamentale per quanto riguarda la salute delle ossa, ma adesso gli scienziati sono convinti del fatto che essa intervenga anche in altri campi che riguardano il nostro stato di benessere.
Proprio per questo motivo gli studiosi irlandesi suggeriscono di integrare la dieta con dei cibi in grado di aiutare l’organismo a produrre più vitamina D ed eventualmente, sotto stretto consiglio medico, di assumere degli integratori sempre nelle dosi raccomandate. Questi supplementi di vitamina D risulterebbero importanti contro la depressione soprattutto in inverno, quando diminuisce l’esposizione alla luce del sole.