Ingegneria, quali corsi garantiscono un impiego rapido

Ingegneria, quali corsi garantiscono un impiego rapido

La scelta del corso di laurea all’Università è sempre molto difficile, soprattutto in un contesto come quello attuale nel quale le cose cambiano costantemente. C’è però una facoltà che al mutare del contesto non muta la propria capacità di garantire un veloce inserimento lavorativo. Parliamo della facoltà di ingegneria, che sin dal conseguimento del titolo triennale ha percentuali di inserimento lavorativo da capogiro. Si attesta infatti ad oltre il 90% e anche lo stipendio non scherza, con una media di 1793 euro già al primo contratto.

Il suo successo deriva dalla necessità di competenze ingegneristiche in ogni comparto dell’industria e della gestione aziendale, bisogno che ha trovato ancora più motivazione nella crescente digitalizzazione dei processi produttivi e delle metodologie di gestione del personale e dell’organizzazione del lavoro. Alcuni corsi di ingegneria hanno possibilità di inserimento in molteplici settori di mercato e questo assicura ai futuri neolaureati anche la possibilità di scegliere i progetti che più si avvicinano agli interessi e alle attitudini personali. Vediamo quali sono i corsi che garantiscono un impiego rapido e quali sono le opportunità della singola specializzazione.

Ingegneria elettrica ed elettronica

Ingegneria elettronica è uno dei corsi di laurea storici della facoltà, che negli anni si è sviluppato seguendo l’evoluzione dell’economia e adattandosi agli sviluppi tecnologici nella produzione e nella gestione aziendale. Gli obiettivi di una laurea in ingegneria elettronica si concentrano sull’acquisizione di competenze relative alla progettazione di impianti e sistemi basati sull’elettronica e quindi trovano numerosi campi di applicazione.

Basti pensare alla realizzazione di impianti elettrici ed elettronici per le aziende di trasporto, per le aziende che gestiscono l’energia e a tutti i dispositivi elettronici che si usano in azienda, come i computer. I laureati in ingegneria elettronica possono lavorare sia come dipendenti sia come liberi professionisti nella pianificazione di sistemi elettrici ed elettronici per varie tipologie di clienti, dalla piccola impresa alla multinazionale.

Ingegneria gestionale

L’ingegneria gestionale negli anni si è fatta strada all’interno della facoltà ed ha aumentato costantemente le sue capacità di inserimento. La crescente richiesta è derivata principalmente dall’esigenza di organizzare le risorse e la produzione ottimizzando i processi di lavoro, l’approvvigionamento delle materie prime e la logistica.

L’ingegnere gestionale ha quindi un ruolo strategico all’interno delle aziende perché ha la responsabilità di massimizzare i risultati di un progetto e di creare politiche di gestione che uniscono le richieste del mercato agli obiettivi aziendali. Molti laureati in ingegneria gestionale cominciano a lavorare già dopo il conseguimento della triennale, per poi specializzarsi mentre lavorano grazie ai percorsi accademici online con le università telematiche come Unicusano. È questa una soluzione utile per conciliare studio e lavoro in piena libertà.

Ingegneria informatica

L’ingegneria informatica è la branca della facoltà di ingegneria che ha avuto maggiore successo almeno nell’ultimo decennio. La necessaria digitalizzazione delle aziende ha reso assolutamente indispensabile questa figura, sia in ambito privato sia nella pubblica amministrazione. Nell’attuazione del PNRR, che ha tra i propri asset principali proprio il passaggio netto al digitale nella gestione dei processi produttivi e del lavoro, la figura dell’ingegnere informatico sarà centrale nella costruzione di sistemi informatici avanzati e di automazione.

Le aziende italiane dovranno investire molto sia nel comparto hardware e software sia in risorse umane, perché le competenze digitali dei lavoratori italiani sono ancora molto basse. Secondo il rapporto 2021 su economia globale e Italia, un milione e mezzo di italiani rischiano di rimanere fuori dal mondo del lavoro se non provvedono a colmare il gap nelle competenze digitali. Sarà dunque una prova molto difficile, ma necessaria per rinnovare la competitività delle aziende del Paese.